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FERRIERA-PORTO, AVEVA RAGIONE MONASSI, AVEVA RAGIONE NCD: L'ACCORDO È DA MODIFICARE.



Tutti i Ministeri recepiscono le obiezioni avanzate dal'Autorità Portuale di Trieste, unico Ente a non aver firmato l'Accordo di Programma dopo avere rilevato alcuni passaggi che avrebbero potuto compromettere l'operatività e la stabilità finanziaria del nostro Porto e l'avvio della realizzazione della Piattaforma Logistica.

La conferma in una riunione tecnica tenutasi a Roma ieri pomeriggio e in una nota ufficiale inviata in oggi in serata dal MIT.

Grazie all'attenta analisi dell'Autorità Portuale, alla ferma determinazione della presidente Monassi e alla correttezza del ministro Lupi sono stati evitati pesanti danni al Porto e a Trieste.


Chi lanciava strali contro la presidente del Porto, arrivando perfino a chiederne le dimissioni, dimostri un minimo di onestà intellettuale: ringrazi e chieda scusa. A lei e ai Triestini.


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Qui sotto, la nota stampa inviata il 5 febbraio scorso.


ADP FERRIERA: POSIZIONE AUTORITA’ PORTUALE CORRETTA, A TUTELA DI OPERATIVITA’ E INVESTIMENTI DEL PORTO DI TRIESTE.

Sull'ADP Ferriera l'Autorità portuale ha assunto una posizione corretta, scrupolosa e attenta. A tutela del nostro Porto. È stato facile per Comune e Provincia sottoscrivere un accordo che non attribuisce alcun onere in capo ai due Enti. Chi invece, in assenza di precisi chiarimenti, rischiava di rimanere con il cerino in mano - leggi possibili, pesanti e imprevisti costi da sostenere - è solo il Porto di Trieste.

Importi per milioni di euro che, se impiegati per attività di bonifiche e ripristino conseguenti ad attività private, potrebbero mandare in dissesto il bilancio dell'Autorità Portuale o, in alternativa, sottrarre ingenti risorse ai servizi e agli investimenti del Porto di Trieste.

Ancora: le imprecisioni del testo dell'ADP potrebbero, se non chiarite, portare a infiniti contenziosi con conseguente blocco della realizzazione della nuova Piattaforma logistica.
Possibili criticità molto forti, sulle quali dovrebbe essere interesse di tutti, non solo dell'AP, ottenere massima chiarezza.

E proprio perché gli interessi del Porto coincidono con gli interessi di Trieste e dell'intera Regione, dagli Enti locali firmatari ci si sarebbero aspettate parole di apprezzamento per l'attenzione con cui l'Authority sta tutelando l'operatività del più strategico motore economico triestino.

Abbiamo assistito invece a una penosa strumentalizzazione, tutta politica, da parte della sinistra: dal Comune di Trieste fino al Senato, da dove Francesco Russo lancia strali e richieste di dimissioni nell'ambito di una battaglia che è tutta personale e partitica, incurante dei danni veri che può causare a Trieste.

Risolvere il problema ambientale della Ferriera di Servola è nella volontà di tutti. La strada dev'essere però chiara ed esente da ostacoli giuridici e amministrativi.
Abbiamo già avuto sufficiente esperienza con gli Accordi di Programma - 15 versioni! - del SIN. Risultato: dopo 13 anni non c'è ancora nulla di concretamente definito e le nostre Zone industriali rimangono sostanzialmente e drammaticamente interdette a nuovi insediamenti produttivi.

Al rigoroso operato dell'Autorità Portuale, impegnata a rimuovere le possibili problematicità che potrebbero danneggiare lo sviluppo del nostro Porto, vanno il nostro sostegno e apprezzamento. Che ci aspetteremmo condivisi da chiunque abbia a cuore le sorti di Trieste.

5 febbraio 2014 

Paolo Rovis 
Referente provinciale
Nuovo Centrodestra Trieste 


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