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DEMOCRAZIA ABOLITA, STATO DI POLIZIA: ECCO COME SAREBBE IL "NUOVO" TLT.

Trieste. 15 settembre 2013. Manifestazione per il ripristino del TLT.
Il Movimento Trieste Libera centra la sua azione politica sull’affermazione della validità (inoppugnabile, sostiene) del Trattato di Pace del 1947. Pochissimo o nulla dice, invece, su quale modello statuale dovrebbe ispirarsi il “Territorio Libero di Trieste” del 2013. Anche perché, va riconosciuto, non c’è nulla da dire: è, semplicemente, tutto già scritto nell’Allegato Sesto del Trattato medesimo. Ritenuto validissimo e attuale dal MTL e dai suoi seguaci, tanto da richiederne l'immediata applicazione.

È quindi interessante colmare questa “lacuna comunicativa” per fare una fotografia di come sarebbe la nostra nuova “terra promessa”, fortemente voluta dagli indipendentisti triestini. Non usando l'immaginazione, bensì fissando elementi certi in quanto già sanciti, nero su bianco, proprio nel citato Allegato Sesto.


Partiamo dall’estensione: il TLT somma i territori delle ex Zona A e Zona B, assorbendo al suo interno cittadini oggi di nazionalità italiana, slovena, croata, aderenti all’Unione Europea. Non viene posto il tema (politico) se costoro sarebbero unanimemente felici o meno di trovarsi cucito addosso un nuovo staterello fuori da ogni organizzazione sovranazionale. A partire dalla UE, di cui non può far parte (art. 24) e dalla NATO, la cui adesione è proibita (art. 3).

Diritti umani, civili e politici sarebbero garantiti, grazie a Dio (art. 4 e 5). Esattamente come lo sono da decenni in Italia e in tutte le democrazie del mondo. Nulla di più, nulla di meno.

Nel TLT, i cittadini ora italiani potranno acquisire la cittadinanza del nuovo Stato, ma perderebbero contestualmente quella italiana (art. 6). Oppure, potranno optare per mantenere l’attuale carta d’identità. Ma attenzione: in questo caso, potrebbero venire obbligati a sloggiare dal TLT entro un anno, trasferendo fuori dal territorio “libero” la propria residenza (sempre art. 6). Una esplicita e “legale” pulizia etnica.

Nel TLT si parleranno l’italiano e lo sloveno ed eventualmente il croato. Ma si manterrà lo stemma alabardato (artt. 7 e 8).

Ma, imposizione di uno Stato senza esplicita volontà popolare e successiva pulizia etnica a parte, come verrebbe governato questo territorio definito “libero”? La risposta la forniscono gli articoli dal 9 al 13.

Ci sarà un Governatore, obbligatoriamente straniero (uno che magari non sa nemmeno dove sta Trieste sulla carta geografica), eletto da nessuno. Nominato, calatoci dall’alto, invece, da governi stranieri attraverso i propri rappresentanti nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU. 

Il Governatore straniero avrebbe poteri pressoché assoluti. Si, è prevista una Costituzione redatta da un’Assemblea Costituente eletta. Ma questa dovrà essere aderente allo Statuto che stiamo esaminando (imposto d’autorità) e comunque non potrà contenere nulla che non sia gradito al Governatore, il quale ha facoltà di bloccare l’entrata in vigore di qualsiasi articolo della Costituzione.

Una boccata di apparente democrazia arriva dall’art. 12: ci sarà un Parlamento eletto a suffragio universale! Naturalmente composto da (ex) cittadini italiani, sloveni e croati, in misura proporzionale alla popolazione rappresentata. Bisognerebbe fare alcuni calcoli della popolosità, ma appare possibile (probabile?) che a legiferare su Trieste possa essere un Parlamento a maggioranza non Triestina, né Italiana. Deputati Sloveni e Croati (ex), avrebbero più attenzione ai bisogni di Trieste o delle aree e città di loro provenienza? 
Oltre ai parlamentari, si avranno dei Ministri, componenti un Consiglio di Governo. Anche questi, in buona parte, sarebbero non Triestini.

Andiamo oltre. Come in ogni Nazione, opererà la magistratura. Definita “libera e indipendente”, ovvio. Ma così solo si enuncia, per fare bella figura. Perché l’art. 16 di questo straordinario Statuto stabilisce che i Magistrati li nomini il Governatore. Scegliendoli fra figure proposte dai Ministri, ma anche no: il Governatore potrà far amministrare l Giustizia da chi vuole lui. E, ovviamente, con potere di licenziare i magistrati se la loro condotta non dovesse essere compatibile con le funzioni assegnate. E chi decide sulla compatibilità o meno? Sempre lui, il nostro amato Governatore straniero nominato da stranieri! Quindi: magistratura “libera e indipendente”, ma con giudici assunti e licenziati da una singola persona, non eletta. Vi sentite ancora “liberi” nel nostro nuovo Territorio indipendente..?

Ma ci sono le leggi che verranno promulgate dall’Assemblea Popolare regolarmente eletta, direte voi. Si, ma al di là della composizione dell’Assemblea, costituita in buona parte, come abbiamo visto, da non Triestini, incappiamo nell’art. 19. Nessuna legge può venire promulgata senza l’assenso di… sempre lui, del Governatore. Così come ogni misura amministrativa (quindi ogni regola di vita quotidiana) verrebbe stabilita unicamente dal Sommo, a suo piacimento (art. 20).

Ancora. Ogni azione è lecita se ordinata dal Governatore, dotato di “Poteri Speciali” (art. 22). È lui che valuta autonomamente se sussistano “casi di estrema urgenza” inerenti l’ordine pubblico o altro, nei quali usare non meglio definite “misure appropriate”. Arresti, perquisizioni, uso di armi da fuoco? Decida lui, lo Statuto gli concede la facoltà di farlo in autonomia, senza rendere conto a nessuno.

Se siete diventati amici del Governatore straniero, tenetevelo stretto: sta solo a lui concedere eventuali commutazioni della pena e financo la grazia! (art. 23)

Nessun accordo o trattato con altri Paesi potrà venire stipulato se il Governatore non è d’accordo. Potrebbe esser necessario richiedere il visto dell’ambasciata anche solo per recarsi a Monfalcone (Italia), per esempio (art. 24).

Per l’assunzione negli impieghi pubblici non c’è traccia di concorso. (art. 26). Immagino si comprenda che cosa questo significhi.

Affinché nel TLT non manchi nulla, il Governatore straniero si nomina il proprio Direttore della Sicurezza (art. 27). Gli può venire consigliato dai Ministri, ma anche no. Se il suo compagno di bevute adolescenziali si fa vivo, ad esempio, perché non gratificarlo con un incarico di così alta fiducia?

Perché, si veda, nel paradisiaco Territorio Libero di Trieste 2013, i membri di polizia e servizi di sicurezza, come pensate vengano reclutati? Ma è ovvio: è sempre il Governatore che, attraverso il suo amico da lui nominato Direttore della Sicurezza, assume e licenzia (!) i singoli agenti delle Forze dell’Ordine. (art. 28)

Infine, per essere davvero uno Stato come si deve, ecco che il TLT avrà a sua valuta nazionale. Con la quale, estraendola dal portafoglio all’estero, si susciterà di certo diffuso buonumore. (art. 30)

Vi piace il “paradiso” fin qui descritto? Dovrebbe: ci sono Triestini che corrono ai banchetti per firmare la petizione affinché l’ONU nomini il Governatore straniero! E, di conseguenza, si applichi questo Statuto da protettorato dittatoriale, da colonia sottomessa, da caserma punitiva nel centro dell’Europa.

Le disposizioni contenute nell’Allegato Sesto erano in realtà giustificate dal contesto geopolitico in cui nascevano. Si sarebbero applicate in una zona militarmente occupata, a cavallo tra la futura Cortina di Ferro, in un territorio attraversato da fortissime tensioni politiche, etniche, sociali. E nell’ambito di un ordine mondiale postbellico che andava costituendosi in due blocchi ideologici e militari contrapposti, poi consumatisi in decenni di Guerra Fredda.

Però, quanto descritto, è ciò che diversi Triestini vorrebbero instaurare, oggi, a casa propria. Vorrebbero – non si sa se consapevolmente o meno - far crescere i propri figli in uno staterello governato da un despota con poteri assoluti. Pensano alla Montecarlo del 2013, ma si ritroverebbero l'Haiti degli anni '80. Vedono il “Territorio Libero di Trieste” come un nuovo Eden. Sarebbero, invece, sudditi inermi e obbedienti in un territorio avvilito socialmente, culturalmente, economicamente. Senza più identità, senza libertà.

Forse, chi continua in buona fede a sposare una causa come questa, sarebbe opportuno rifletta. Molto bene.


Nota. L’Allegato Sesto riporta ulteriori articoli – dal 31 al 38 – qui non trattati in quanto afferenti a temi economici e commerciali. Il testo integrale, in italiano e inglese, è leggibile al link indicato. Ringrazio il Movimento Trieste Libera per aver messo i documenti a disposizione di tutti in rete.
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