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PER I GRILLINI PAGARE LE IMPRESE FORNITRICI DELLO STATO È "UNA PORCATA". VOTANO CONTRO E SE NE VANTANO.

La capogruppo grillina alla Camera. Per lei, pagare le imprese creditrici "è una porcata" e non è urgente.

Qualcuno - anch'io, lo ammetto - finora prendeva un po' in giro i grillini per la loro manifesta impreparazione su molti temi, unita alla presunzione di avere la verità in tasca. Prese in giro bonarie e ironiche, con il sorriso sulle labbra, insomma,

Ora però c'è da diventare seri. Serissimi. Perché questi fanno danni enormi. E se ne vantano pure.

Il tema, delicatissimo, è il pagamento dei crediti vantati dalle imprese italiane nei confronti dello Stato. 70/80 miliardi, il cui mancato incasso sta facendo chiudere migliaia di attività sane. Si discute perciò - meglio tardi che mai - di un decreto legge urgente che stanzi almeno 40 miliardi in due rate: metà quest'anno, metà il prossimo. Insufficiente, ma pur sempre più di zero.

Ma Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera degli onorevoli di Grillo, si oppone. Di più: secondo lei questo provvedimento, che le nostre aziende attendono come l'acqua nel deserto, "è una porcata". E, fieramente, spiega anche il perché sul blog di Beppe. Dicendo enormi castronerie, ma con la sicumera tipica dell'ignorante cui la casualità ha momentaneamente conferito un potere immeritato.


Primo: una parte del pagamento dei crediti ritornerà al sistema bancario. Ed è normale, perché una parte dei soldi che le aziende aspettano di ricevere sono stati loro anticipati dalle banche. Lo Stato paga attraverso le banche, l'impresa si vede saldate le fatture e smette di pagare interessi elevati sulle somme anticipate, gli istituti di credito diminuiscono l'esposizione verso i clienti liberando così capienza che può servire alle aziende per accedere a nuovo credito "fresco". Inoltre, il "rating" dell'impresa in questo modo migliora e i tassi di interesse possono, di conseguenza, diminuire. Le imprese che, invece, non hanno chiesto l'anticipazione del denaro alle banche si vedranno normalmente accreditata sul proprio conto corrente la somma di loro spettanza.
Bene. Ma la signora onorevole Lombardi tutto questo non lo sa. Immagino perché non ha mai saputo cos'è un'impresa. Perciò definisce questo passaggio come "un'ennesima, generosa regalìa alle banche". E dice no.


Secondo: il decreto prevede che i 20 miliardi da versare alle imprese nel 2013 si paghino a debito, aumentando perciò il deficit dello Stato per l'anno in corso. Rimanendo comunque entro il rapporto del 3% tra deficit e PIL. Ma anche questo non va bene. Meglio fare fallire le imprese, secondo l'ineffabile grillina. Che non propone soluzioni diverse: si limita a dire "No", come le è stato insegnato a fare.


Poi, tanto per prenderci in giro meglio, si dichiara ovviamente "assolutamente a favore del pagamento dei crediti alle PMI". Chiedendo di seguire il lungo iter parlamentare che richiede mesi e opponendosi invece al modo più rapido per far fronte a questa autentica emergenza. Modo che, secondo lei, altro non è che "una porcata di fine legislatura", "un decreto fatto in fretta e furia nelle segrete stanze come è solita fare la politica". Magari la politica fosse solita fare decreti come questo, aggiungo io: oggi avremmo migliaia di fallimenti e disoccupati in meno.


Di seguito trovate il post pubblicato dall'onorevole grillina sul blog di Beppe Grillo. Così vi rendete conto di persona di cosa questi sono (in)capaci. E dei danni, veri, che la loro ottusa impreparazione sta provocando a famiglie e imprese italiane.



AGGIORNAMENTO! 
CAPOGRUPPO DEL M5S DI TRIESTE DEFINISCE L'AZIONE DELLA LOMBARDI: 

"UNA CAZZATA COLOSSALE"! 


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Dal blog di Beppe Grillo:


Roberta Lombardi, capogruppo M5S alla Camera, ieri sera alle 20, ha presentato una video-relazione della giornata trascorsa nei palazzi tra riunioni e incontri, in cui smaschera la porcata di fine legislatura. Di seguito l'estratto del suo intervento.

"Ieri alle 17 si è tenuta la riunione dei capigruppo con tre atti da approvare in tempi brevi per scadenze di legge o per urgenza. Visto che le commissioni non partono per problemi di poltrone, si deve istituire una Commissione speciale. L'atto più importante è la relazione al Parlamento del Governo sull'allentamento del vincolo di bilancio e la revisione (in negativo) dei saldi di finanza pubblica, per un futuro decreto legge che stanzi i soldi creati con nuovo debito pubblico, per i pagamenti dei crediti delle imprese verso la PA.
Si tratta di 40 miliardi: 20 miliardi per il 2013 e 20 per il 2014. Bisogna allentare il Patto di stabilità per un decreto legge visto che la materia è urgente. Fermo restando che siamo assolutamente a favore del pagamento dei crediti alle PMI, non ci hanno convinto due punti della relazione di Grilli.

Il primo: "una parte dei pagamenti alle imprese confluirà immediatamente al sistema creditizio [..] se da un lato questo aspetto diminuisce l'impatto sul sistema economico, dall'altro contribuisce a ridurre le tensioni all interno del sistema creditizio. [...] si attende una riduzione dei tassi d interesse alla clientela e un'attenuazione delle tensioni sull'offerta di credito.". Ossia: i cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalìa ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle PMI italiane. L'esperienza di questi anni ci ha reso cauti sugli effetti nell'economia reale dei finanziamenti alle banche.

L'altro punto: "gli interventi programmati prevedono il pagamento di una quota dei debiti relativi alle spese di investimento nell'ordine dello 0,5 punti percentuali di PIL, per cui il livello programmatico dell'indebitamento netto per l'anno 2013 si dovrebbe attestare al 2,9% del PIL, rispettando in tal modo i vincoli di bilancio imposti a livello europeo". Il 2,9% del PIL, come indebitamento netto, è sotto il famoso 3% del rapporto deficit/PIL. Ossia con questo decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, presentato in una Commissione speciale che avrà 3 - 4 giorni per curarne la fase istruttoria, presentarlo in aula e votarlo velocemente, ci stiamo giocando tutto l'indebitamento che possiamo stanziare per la crescita per il 2013 e per il 2014. Un decreto fatto in fretta e furia nelle segrete stanze come è solita fare la politica per una porcata di fine legislatura.

Noi ci siamo opposti. 

Questa questione deve venire in aula e seguire un iter normale. Chiediamo alla presidente Boldrini di istituire le Commissioni permanenti e permettere il dibattito in aula in sedute pubbliche, di modo che tutti possano capire cosa sta succedendo con i soldi dei cittadini." 

Roberta Lombardi, capogruppo portavoce del M5S alla Camera
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17 commenti:

  1. Caro Rovis, ho ascoltato l'intervento di Lombardi (quella che il fascismo-era-una-cosa-buona) e le devo dire che la signora NON ha capito il significato letterale del testo da lei letto.
    In particolare, Lombardi non capisce cosa siano le cessioni pro soluto e pro solvendo effettuate dalle imprese alla PA, prassi ordinaria innanzi ai ritardi della medesima ai pagamenti.
    Sono molto preoccupato innanzi a una manifesta incapacità di comprendere la lingua italiana da parte di questa deputata!

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    1. caro morini, quello che dice la legge è che quei soldi andranno a pagare le anticipazioni già effettuate dalle banche alle banche. con 20 mld di esborso ci giochiamo il plafond del 3% annuo a disposizione per la crescita, e la signora Lombardi dice che non basta la commissione parlamentare quando le commissioni non sono ancora insediate, bisogna trattare l'argomento in parlamento ed essere piu chiari. ma caro amico, so bene che "non c'è sordo piu sordo di chi non vuol sentire"...

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  2. Però in mezzo qualcosa di effettivamente strano c'è...
    Indebitamento dello stato verso le aziende: 70-80 miliardi
    E questo decreto prevederebbe di stanziare 20 MLD ora e 20 tra un anno...
    Adesso:
    1 - 20 + 20 = 40; mancano ancora 30/40 MLD all'appello
    2 - non so quale creditore sarebbe disposto ad accettare un "ti pago il 25% adesso, il 25% tra un anno, ed il rimanente 50% non so quando"
    3 - considerato che i 20 MLD stanziati adesso rappresentano solo il 25% del debito, c'è da capire con quale criterio verranno distribuiti - e soprattutto vigilare su di ciò.
    Perchè se per caso fosse l'ennesimo modo per pagare solo "gli amici", lasciando invece indietro le aziende "sane" che vantano crediti sacrosanti...

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    1. Scusa Franco, ma è meglio incassare intanto il 25% o niente?

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    2. Bisognerebbe leggere la bozza di decreto (che NON sono riuscito a trovare da nessuna parte) prima di potersi esprimere.
      Bisogna capire con quale criterio verrebbero impiegati distribuiti questi 20 MLD.
      perchè si fa presto a dire "meglio il 25% adesso che niente...".
      Il 25% è su base statistica, e significa che qualcuno avrà il 100% e qualcuno nulla.
      Ecco, mi piacerebbe capire chi sarà quel qualcuno che avrà il 100%...

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  3. I denari grilli li destina alle banche per crediti esposti. Leggete qua il lancio di ADN KRONOS Imprese: Crimi (M5S), le banche attendano, ora pagare crediti aziende.
    Roma, 26 mar. (Adnkronos)
    - "Tutti i 40 miliardi di euro del decreto sui debiti della Pubblica amministrazione siano destinati alle imprese. Le banche possono attendere!". Lo scrive Vito Crimi, presidente dei senatori del Movimento 5 Stelle, che aggiunge: "Dopo che i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno scoperto il grimaldello pro istituti di credito, nascosto nella relazione sul provvedimento che
    sblocca il pagamento di una parte dei debiti della Pubblica amministrazione, il gruppo M5S al Senato chiedera' con una risoluzione che tutto l'ammontare di questo provvedimento venga destinato alle imprese".

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  4. La parte di denaro che va alle banche è, di fatto, alle imprese che hanno ceduto il credito facendosi anticipare i soldi per andare avanti a lavorare. La grillina che parla di REGALIA alle banche dimostra di non aver capito nulla. E, senza sapere nemmeno di cosa si parla, vota contro per principio. Sarà che per lei anche le PMI sono casta da abbattere.

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    1. Carissimo Paolo le aziende vanno pagate non tramite la banca ma direttamente.
      Poi l'azienda che ha eseguito il lavoro deciderà come gestire i soldi che gli arrivano (se gli arrivano).
      Evidentemente non ne sai molto di come si gestisce un'azienda.

      Ricordati che le aziende producono ricchezza mentre le banche non producono.

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    2. "di fatto" è molto soggettivo signor Rovis.

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  5. Questa è una polemica sterile.
    Quando un'impresa chiede il pagamento di una fattura, deve dare l'IBAN per ricevere il bonifico.
    Se l'impresa è sotto, in rosso, quando arriva il bonifico, si regoleranno tra banca e cliente.
    Certo è che il governo così ci ha messo delle roselline, dei fioretti e ricami per farsi bello, ma così ha fatto scattare l'allarme nella testa di persone molto... beh, lasciamo perdere che è meglio.

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  6. consiglio un piccolo ragionamento: le banche, vicine al governo monti e ai partiti convenzionali, premono nei confronti del governo prima che se ne vada e, lasciando pensare gli italiani che si tratta di linfa per le aziende, fanno elargire 20 mld x 2 anni ai creditori dello stato. questi soldi però andranno alle banche a rientro delle anticipazioni elargite ai propri clienti. loro rietrano dei loro crediti nei confronti dei loro clienti creditori dello stato e le imprese restano comunque a bocca asciutta con le banche che non anticiperanno piu denari, altro che diminuire i tassi...... "MA MI FACCIA IL PIACERE..." i crediti delle banche sono sicuramente importanti ma per far veramente ripartire l'economia que 20 mld devono andare almeno all'80% alle aziende e non alle banche. cosi gli imprenditori avranno ossigeno per andare avanti e con i profitti ripagheranno piano-piano anche le banche.

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  7. Le banche non "elargiscono" anticipazioni. Se le fanno pagare care. Chiudere un debito con la banca significa risparmio per le imprese in termini di interessi corrisposti. E rinnovata capienza per accedere al credito. Chi non lo capisce non ha mai gestito un'azienda, evidentemente. Esattamente come i grillini che, purtroppo, si trovano nei luoghi dove si decide per l'Italia intera.

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  8. Altra cosa strana: leggete la relazione completa: http://www.mef.gov.it/documenti-allegati/2013/130321_Relazione_.pdf

    I 20 MLD non verranno stanziati subito, "nella seconda metà del 2013". Allora, mi chiedo: che necessità c'è di varare oggi in fretta e furia un decreto, che comunque troverà attuazione tra sei mesi? Non sarebbe meglio che lo facesse direttamente tra qualche settimana il nuovo governo, assumendosene tutta la responsabilità e peso politici?
    In termini pratici, non cambierebbe assolutamente nulla: i tempi ci sono.
    Se invece si tratta solo di un altro tentativo grossolano del governo Monti di lasciare una polpetta avvelenata al prossimo governo, benissimo hanno fatto a cassarla
    (la prima polpetta avvelenata è stata la storia dei marò, che si è giustamente ritorta contro il governo Monti: hanno tentato un machiavellismo che non erano in gradi di gestire, ed hanno fatto giustamente la figura dei pirla. peccato che la figura di merda l'abbia fatta anche tutta l'Italia, assieme a loro...)

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    1. Perché un decreto legge deve poi venire convertito in legge, entrò 60 giorni, altrimenti decade. Perché non si sa se e quando ci sarà un altro governo. Perché non si sa se ci sarà o no ancora un parlamento in grado di convertire un decreto. Perché l'iter che chiedono i grillini comporta mesi prima di approdare al voto. Perché le aziende stanno chiudendo e ogni giorno è prezioso. Altri peli nell'uovo e complotti da ipotizzare, intanto che le imprese muoiono...?

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  9. "Roberta Lombardi, con questa analisi, ha preso un granchio grande come un elefante."

    Paolo Menis, capogruppo M5S, Comune di Trieste.

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  10. Sono d'accordo sulla polemica banche-imprese che è la solita polemica cretina italiota ma sul come questi pagamenti verranno finanziati non posso non dar ragione ai grillini pur riconoscendo la loro ignoranza economica e politica. In effetti, anche se il tutto è ancora oscuro, mi sembra di capire che i finanziamenti dovranno essere reperiti dagli enti debitori senza sforare il patto di stabilità che già ora fanno fatica a rispettare. Ovviamente mediante il vecchio metodo contabile detto "conti della serva" è facile capire che in presenza della pervicace inesistenza di tagli alla vera e mastodontica spesa parassitaria (atta a mantenere in vita il pactum sceleri tra eletti ed elettorato) i finanziamenti dovranno essere reperiti tramite nuove tasse (si parla dell'anticipo dell'aumento dell'IRPEF) e tagli agli investimenti. E specie quest'ultimo effetto perverso strozzerà sul nascere la gioia di molte imprese creditrici che vedranno apparire un futuro vuoto di commesse e quindi peggiore di quello di creditori sicuri.
    Come conclusione ho il sospetto che trattasi di un'ennesima presa per il culo più o meno come la norma che impone il pagamento entro 30 gg la quale sta bloccando molte opere pubbliche per il fatto che nessuna PA è in grado di espletare tutte le farraginose incombenze di legge in 30 gg e i Sindaci rischierebbero una condanna per danni da parte della Corte dei Conti.
    Allora non resta che che la filosofia del "tanto peggio, tanto meglio": "Viva Grillo"!!!

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Il blog di Paolo Rovis.
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A Trieste e nel Friuli Venezia Giulia.